Se dunque fra le tragedie di Voltaire, allora tanto in voga, fu scelta La morte di Cesare, la cosa è naturale. - Non ci poteva essere argomento più di quello adatto all'onda dei tempi e alla pubblica aspirazione.
Peccato che Voltaire, dopo aver usufruttato Shakespeare e spogliatolo di tutto, abbia avuta tanta malizia di gettare a piene mani il disprezzo su quel barbaro che non mancava d'ingegno, onde la tragedia originale, mal nota al pubblico, fu riposta negli scaffali, e l'imitazione scaltra ma servile, ma guasta dal convenzionalismo, non permise che il pubblico assistesse alla rappresentazione del capolavoro del sommo Inglese. Che spettacolo grande e compiuto sarebbe stato! Come Roma antica, per quel miracolo di poetica divinazione, sarebbe riapparsa viva e vera e moventesi, agli occhi degli spettatori!
Nell'anno 1798 il Colosseo era nella più deplorabile condizione di un monumento rovinato nella massima parte, e che minaccia di rovinare anche nelle parti superstiti. La prima scarpa che fermò la grande muraglia rimasta intatta, non fu eseguita che nel 1805 per volontà di Pio VII; l'altra venne ordinata da Leone nel 1813. Tutta la parte esterna adunque, che anche oggi permette di misurare l'altezza di quell'edificio unico al mondo, abbandonata a sè stessa, faceva paura a' riguardanti, perchè visto da lontano e dal basso in profilo, non parea vero che quell'enorme paravento di trentatrè archi a tre piani, a non contare l'attico gigantesco, non dovesse crollare da un momento all'altro.
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