È quasi inutile il dire chi fossero. Il Baroggi, in completa divisa di capitano dei dragoni, a non molta distanza del colonnello S..., stava seduto vicino ad un milite, che a tutta prima sembrava un giovinetto, ma che ciascuno, dopo un'occhiata, riconosceva benissimo per una fanciulla; ed era infatti donna Paolina in assisa di dragone. Il veder fanciulle travestite militarmente, seguaci di mariti ed amanti, era un fatto così comune allora, che per sè solo non avrebbe fermato l'attenzione di nessuno. Ma se un vestito portato da una persona non fa nè freddo nè caldo, portato da un'altra può mettere l'entusiasmo, le vertigini e il capogiro anche negli uomini più calmi. Un effetto di questo genere produceva appunto su tutti la giovinetta compagna del capitano Baroggi. Donna Paolina, noi l'abbiamo già delineata in addietro; ma il ritratto si risolse piuttosto in quattro segni generali, tirati giù colla matita tanto per fermar la macchia e il contorno, che in un quadro disegnato e colorito coll'intenzione che debba essere messo in una cornice. Chi ci fece a voce la descrizione della figura di donna Paolina S..., ci mostrò anche la copia a lapis rosso di un ritratto che il giovine Pinelli fece di lei dal vero in Roma stessa. Quello che dunque noi stiamo per delineare colla penna, non è altrimenti una creazione di fantasia; ma una riproduzione esatta del vero, sebbene sia una copia di un'altra copia.
Il lettore si ricorderà, che, essendo essa della statura di un uomo comune, paresse eccessivamente alta come donna, anche per la piccolezza della testa, la quale, a misurar la figura intera, sarebbe stata un'eccezione a quella regola che decretò dover essere la settima parte del corpo umano.
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