Ma lasciando le inutili considerazioni, e tornando ai nostri personaggi, l'ufficiale d'ordinanza, nel momento che i granatieri del general Massena comparvero sul palco scenico a respingere i popolani inferociti, si recò di nuovo presso il capitano Baroggi, al quale richiamò in prima le parole del colonnello; poi si rivolse a donna Paolina, per significarle che il generale Massena invitava anche lei a volere onorare la consueta veglia, ch'esso offriva ne' suoi appartamenti ai repubblicani di Roma, d'Italia e di Francia.
Ora quando il Baroggi e donna Paola lasciarono il Colosseo e si trovarono districati dalla folla, che a vortici li aveva circondati e oppressi finchè si trovarono in quelle vicinanze, ricominciarono più seriamente che mai la loro consulta.
- Il mio partito, diceva il Baroggi, è che si debba partire, e senza perder tempo, e meglio stasera che domattina.
- Così si fugge il pericolo presente, questo è vero; ma nemmeno si provvede all'avvenire.
- Ma com'è che non dividi, mia cara, il mio pensiero, se pure alla sola vista di tuo padre minacciavi di cadere in isvenimento?
- E che vuoi? Questo mio padre, ho un presentimento che pure debba esser lui quello che ci debba far uscire da questa condizione di pena e di paure continue. Egli mi pare uomo più bizzarro che cattivo. È un soldato valoroso, questo lo dicon tutti; di più è un repubblicano caldissimo, e fu dei primi a far guerra alla nobiltà. Ora, qual fu la nostra più gran nemica? codesta nobiltà appunto che alla contessa Clelia sembra Vangelo.
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