Ma passò tutto il giorno, passò la sera, la notte si fe' alta, e nessuno venne, e il suo tormento era accresciuto dal non poterlo manifestare altrui, essendosi ella recata dal general Massena all'insaputa del capitano. In quanto a quest'ultimo, ei non s'inquietava che dell'irrequietudine di donna Paolina, la quale, per quanto si sforzasse, non sapeva vincersi e non aveva posa un momento; per sè era tranquillo, avendo una ragionevole coscienza della straordinaria sua perizia nel maneggio dello squadrone, che era l'arma scelta; e pensando che il conte S...., più abituato alla sciabola, doveva, secondo la probabilità, aver la peggio, per la differenza, benchè minima, che passa tra l'uso dell'una e dell'altra arma. Oltrecciò poi lo rassicurava l'idea di potere, appunto per la propria bravura, misurare i colpi in modo da portare la più lieve ferita al suo avversario.
X
Venne l'alba; il capitano e donna Paolina si alzarono. Di lì a pochi minuti due carrozze entrarono nell'albergo dov'essi alloggiavano. I due padrini salirono. Donna Paolina, indossata l'assisa di dragone, passò nel salotto dove il Baroggi erasi già recato a salutare e ringraziare e stringer la mano ai due ufficiali. Donna Paolina ebbe moti e accenti tranquilli e solenni. Perduta ogni speranza di riconciliazione, in lei era cessato l'orgasmo dell'aspettazione e dell'incertezza; d'altra parte, anche l'affanno avendo la sua stanchezza, aveva dato luogo a un sentimento tutto interno e senza espansione, a un sentimento molto simile a quello di un ammalato che, essendosi illuso di poter riacquistare la salute, sente invece che per lui non ci sono che pochi giorni di vita; e in questo pensiero, per le arcane leggi della natura compensatrice, s'adagia in silenzio, e aspetta l'ora del proprio fine.
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Massena Paolina Paolina Paolina Baroggi Paolina
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