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      Ad eccezione del medico e del chirurgo, che non si staccarono dal capitano ferito, tutti furono allora intorno a quella sventurata. Solo il conte... puntato lo squadrone a terra, si appoggiò di nuovo sull'elsa, e stette immobile così. Se non che, venuto a lui, dopo alcuni secondi, il colonnello Ballabio, questi con pietosa meraviglia vide che dagli occhi fissi e attoniti cadevangli a dirotta le lagrime sulla corrugata faccia, ancora atteggiata alla fierezza. Il cuore, impietrito, gli si era come smosso e squagliato sotto a quel colpo estremo. Le emozioni provate da tante ore continue, perfino il suo orgoglio lusingato dall'apparente vittoria, avendogli ammorbidita la fibra, aprirono di repente un varco a que' sentimenti che la natura pareva avergli negati. In un baleno il suo pensiero percorse infinite cose; si rifece indietro tanti e tanti anni; comprese tutti i proprj torti; avrebbe voluto aver lì presente la dolce e pur sempre a lui cara Ada; avrebbe dato tutto il suo sangue perchè non fosse avvenuto tanto disastro; si tormentava di non aver consolata la propria figliuola nel punto ch'ella, supplicante, erasi gettata a' suoi ginocchi; di non averle detto: Sii la moglie felice del tuo felice marito. Pensò a tutte queste cose, che in folla gli si addensavano in petto tremendamente affannose. Pensò e pianse, e dopo aver fissato per qualche istante il Ballabio:
      - È viva? esclamò. Oh, faccia Dio ch'ella sia viva!
      Ogni cura possibile in que' momenti fu amministrata. La fanciulla, dopo assai tempo, diè segni di vita.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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