Lungo lo stradale egli galoppò accanto al carrozzino della contessa. Altri cavalieri avrebbero assai volontieri fatto corteggio a lei; ma dal giorno che Foscolo fu in carica, nessuno osò più accostarsi, perchè era nota l'indole del poeta soldato, e il suo coraggio e le sue furie e la storia dei duelli, ne' quali a' suoi avversarj non era mai riuscito di ferirlo. Tra via furono raggiunti dalle carrozze del vicerè, che salutò cortesemente la contessa, e non rispose al saluto di Foscolo. Di lì a poco passò la carrozza della contessa Aquila. Il conte la seguiva a cavallo insieme con altri suoi amici. La contessina Aquila e la A... si salutarono gentilmente nell'avvicinarsi delle carrozze. Quando la A... tornò ad esser sola con Foscolo:
- Conoscete voi la contessina? gli disse.
- Non la conosco, ma la vidi più volte, e mi piace, e mi commove la sua santa virtù...
- Siete tanto devoto dei santi?
- Ammiratore, non devoto. Quella donna non mi farebbe mai impazzire d'amore; ma la onoro e l'ammiro e sento una pietà profondissima quand'odo a dire che il marito la tiene in dominio di tirannia. Essa mi fa pietà anche perchè mi son fitto in testa che sia una di quelle creature nate sotto alla cattiva stella!
Così parlava Foscolo, ed era così difatto; chi avrebbe pensato allora che persino la generosa pietà dell'autore dei Sepolcri doveva riuscire a danno di lei?
V
La caccia era incominciata fin dall'alba. Anzi i cacciatori entusiasti, della specie di coloro che opprimono gli amici obbligandoli a star sempre in ascolto di racconti venatorj, e darebbero dei punti ad Esaù, pronti a cedere un regno per una starna, s'eran trovati sul posto che era notte ancora.
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