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      La Falchi sapeva questi antecedenti, onde quando lo vide spuntar da una porta, pensò tosto di abbandonare il buon Bossi per attaccarsi a un confederato più disposto ad una lega offensiva e difensiva. Nè ancora la sua mano era appoggiata al braccio del Milordino, che già questi le aveva detto:
      - Ha visto, madama? quasi quasi sarei tentato di andare ad avvisare il conte e di farlo venir qui.
      - È facile ingannarsi, caro conte. È meglio prima accertarsi...
      - Accertarvi?.. ecco... avete visto?
      - Davvero che ho visto... Ma, sapete che se da una parte la petulanza ha passato ogni ritegno, dall'altra l'inesperienza e la leggerezza sono tali che una collegiale di S. Filippo potrebbe darle dei pareri!...
      Queste parole furono provocate dal fatto che il vicerè, quando fu in quella camera che precede l'attuale stanza da letto, nonostante che le livree di corte stessero immobili a guardia delle porte, nonostante che alcuno degli intervenuti fossero là per trovare qualche ristoro al caldo soffocante delle sale affollate, non seppe vincersi così, che non baciasse sulla gota la trasognata contessina Amalia. Fu l'atto di un minuto secondo; ma fu tale che la contessina parve come svegliarsi di colpo da quello stato di trasognamento deliro in cui versava da qualche tempo. Si svegliò, sottrasse la gota alla bocca del vicerè, e si sciolse dalle braccia di lui con un movimento così risoluto e quasi guerriero, che il vicerè non valse a trattenerla. I servitori di corte che stavan là immobili addossati agli stipiti delle porte, come statue di terra cotta, videro ogni cosa; ma gl'intervenuti, i quali erano aggruppati in un angolo confabulando in crocchio, non ebbero il tempo di voltarsi, che la contessina, inseguita dal vicerè, era già uscita.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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