.. che cosa dicevo? Ah, dunque Napoleone fu così atterrito da quel grido d'indignazione disperata, che discese a piedi, calcando la neve, insieme cogli altri. Ma nemmeno questo bastò, perchè essendo tutto imbacuccato nella pelliccia, i soldati tornarono a gridare: Fuori la pelliccia! Ed egli si mise in redingote, perchè i soldati lo guardavano come chi ha volontà di metter altrui le mani addosso. Questi fatti precisi li seppe il conte Alemagna dall'ajutante del vicerè.
- E che cosa dicono i Parigini?
- Che cosa dicono? Se non fosse per la lingua, un forastiero potrebbe credere di essere piuttosto a Londra che e Parigi.
- Cioè?...
- Cioè... non mi capite? Voi altri sapete quanto Napoleone sia odiato dagli inglesi. Ebbene, fate conto che, in confronto dei Parigini, gli Inglesi possono passare per adulatori. In quarantott'ore che mi son fermato a Parigi, non ho sentito che bestemmie, e ingiurie e satire. In ogni modo, torneranno a tacere, perchè il ministro Fouché è l'uomo dei miracoli, e fra pochi dì chi non saprà parlar bene, starà in silenzio. Intanto è pericoloso a pigliar le difese di S. M. nei pubblici convegni, tanto è vero che (e questa che vi vendo è nuova di zecca) il nostro conte Aquila che trottò a Parigi, per vedere più dappresso il temporale, così almeno mi fu detto, e in un caffè, con quel suo fare altero e dispotico, diede sulla voce a un Francese perchè insultava alla sventura (tali erano le sue parole), poco mancò non venisse maltrattato da quanti erano presenti. E vi dirò inoltre che fu esclusa da qualche casa quell'intrigante petulantissima della moglie dell'avvocato Falchi, la quale andò a Parigi invece del marito; e colà faceva da profetessa, e assicurava vittorie grandi e prossime, e tutto ciò perchè le premeva di smerciar i boni del tesoro che l'avvocato ebbe troppa premura di acquistare.
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