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      Un marito può, anzi deve chiudere gli occhi su tutti gli zerbinotti che pizzicano sua moglie... ma quando è il vicerè che pizzica... e il marito lascia fare... il marito è un asino se non è un... voi mi capite.
      - Qui cominciate ad aver ragione... Ma voi, che sfoggiate delle teorie così splendide... perchè non avete messo alla porta il vicerè, quando...?
      - Oh bella! perchè tutte le cose lasciate sono perdute... e perchè le donne hanno l'obbligo di esser deboli... Ci chiamate il sesso debole per disprezzo, e poi pretendete che si debba esser forti soltanto allora che preme a voi. Siete veramente curiosi, i miei cari uomini... Ma ripigliando il filo, ecco perchè è da mandar al diavolo chi, abusando della debolezza delle donne, vuol schiaffeggiare sfacciatamente tutta la nazione nelle persone dei mariti e degli amanti... Ho parlato bene adesso?
      - Benissimo... ma mi permettete di dirvi una insolenza?
      - Questa sera permetto tutto.
      - Ma non andar poi in collera...
      - State tranquillo...
      - Se molte donne, senza aver le vostre teorie, vi assomigliano in pratica, ve ne sono però alcune, e non poche, di tale e tanta virtù e tanta dignità, da far arrossire e indietreggiare anche un principe il quale avesse tutte le voglie e tutta la forza di farle valere.
      - Non sono del vostro parere; in coscienza non posso esserlo. Tutte le donne, dal più al meno, sono le stesse; la virtù che oggi fa meraviglia, cade domani, e non c'è da farsene stupore. Nella mia esperienza, tutte le donne che ho conosciuto, d'ogni risma e d'ogni conio, anche di quelle che parevan nate per far la madre badessa, la santa Teresa, la santa Cecilia, e che so io.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Teresa Cecilia