La maggior parte degli astanti tennero dietro a quel vecchio degno dei patriarchi e della Bibbia, e che faceva l'effetto di un indice e di un sommario storico. Non rimasero vicino al camino che il conte Aquila con cinque o sei amici, tra i quali trovavasi quel Giocondo Bruni di nostra antica conoscenza, che in quel giorno stesso era arrivato da Parigi e da quel tal conte, cognominato il Milordino, era stato presentato all'Aquila.
Tra il conte Aquila e il Bruni si avviò allora un dialogo, che noi abbiamo la fortuna di poter riportare quasi testualmente perchè ci fu riferito dal Bruni medesimo.
XII
- E così, incominciò il conte Aquila, che cosa ci porta di bello da Parigi?
- Le porto un NIHIL, signor conte.
- Che cosa significa questo nihil?
- La vera posizione dell'Europa, della Francia e dell'Italia in tal momento.
- Vale a dire?
- La parola nihil è composta di cinque lettere, ciascuna delle quali rappresenta un regnante che se ne va a spasso. Questa nuova interpretazione della parola latina fu fatta a Parigi in questi ultimi giorni. Dieci dì fa, in tutti i caffè di Parigi, una tale parola metteva in esercizio l'acume di tutti gli avventori.
- Or che cosa le pare, signor conte, che possa significare N?
- Oh! Napoleone.
- Benissimo, ella è già in via, e può andare avanti da sè... dunque prosegua: che cosa significa I?
- Re che comincino coll'I non ne conosco.
- Traduca il nome in latino.
- Allora sarà un fratello di Napoleone.
- Benissimo.
- Joseph.
- Joseph, re di Spagna; poi viene un'H.
- S'ha ancora a far la traduzione latina?
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