Il Suardi, il quale, non so per che ragioni, ha sempre fatto dei dispetti al marchese, rimase scornato e indignato per il mal esito della causa; e, com'è probabile, avrà pensato a rovinarlo col far saltar fuori il testamento trafugato. Così almeno la pensa l'avvocato Strigelli.
- La congettura è acuta. Ma non posso credere che un banchiere in ritiro, un vecchio di 80 anni, padrone di due o tre milioni, voglia rischiar d'andare in galera, dopo averla cansata tante volte e con tanta abilità, se almeno si vuol credere a quel che si raccontava e si racconta, per il dispetto d'aver perduto mezzo milione.
- Sapete, signor giudice, cosa dovreste fare?
- V. E. comandi.
- Tentar di parlare al Suardi questa notte medesima. L'ora tarda, la confusione, lo sbalordimento del teatro, la vecchiaja che cede alla stanchezza, il trovarsi con voi non preparato... potrebbe finalmente vincere la natura della volpe, e lasciar aperto uno spiraglio alla verità.
- Davvero che ci ho pensato.
- Se riuscite a fare il colpo, voi fate sbalordire tutta la città, e non so che ricompense potreste aspettarvi dal vicerè...
- Il mio attuaro è in platea; per suo mezzo mando pregare il Suardi a darmi un abboccamento.
- Fate; io ritorno nel mio palchetto.
Partiti che furono il ministro Luosi e il giudice F..., entrarono nella sala e sedettero al camino il ministro Prina e l'avvocato Falchi.
- In questa lite tra il marchese F... e il colonnello, diceva il Prina continuando un discorso incominciato prima, un avvocato, credetelo a me, può farsi un onore immortale.
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