.. fin da quando i fondi del monastero di S. Giuseppe e di S. Prassede furono incamerati.
XIV
Come chi, dovendo governare una operazione di guerra, spedisce una divisione in un dato punto, un'altra in un altro; dispone una brigata a dominare una via; un distaccamento a proteggere un passo; ciascuno dei quali corpi, in sul primo, sembrano non aver relazioni tra di loro, nè mirare ad un intento comune; ma, a suo tempo, dovranno congiungersi per spiegare le loro forze riunite in una battaglia decisiva, così dobbiamo fare anche noi coi diversi drappelli dei nostri personaggi.
Nell'ultimo capitolo abbiamo spediti il conte Aquila co' suoi aderenti a vegliare i passi di un emissario austriaco. Poi abbiamo messo il lettore nell'aspettazione di due colloquj: l'uno tra il giudice F... e il decrepito Galantino; l'altro tra il ministro Prina e l'avvocato Falchi. Abbiamo inoltre accennato a nuove cose e nuove persone.
Queste disposizioni sembrano estranee affatto l'una all'altra; ma se il lettore avrà pazienza e starà attento, vedrà esservi un punto in cui tutte verranno a convergere e ad unirsi.
Cominciamo intanto dal promesso colloquio tra il ministro Prina e l'avvocato Falchi. Il fatto che ne costituisce il tema non risulta legalmente provato da documenti scritti e d'irrefragabile autorità, ma soltanto dalle relazioni di testimonj auricolari e d'uomini degni di fede. Noi sentiamo l'obbligo di avvisare di ciò il lettore dichiarando che lasciamo a lui la piena libertà di dare al fatto stesso quella valutazione che gli parrà meglio; solo bastando a noi di consegnare alla storia nuovi dati, che possano condurre a trovare il valore di alcune incognite da essa contrapposte, per tutta risposta, alle domande dei contemporanei e dei posteri.
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