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      - Questo è vero... ma... per tutto quello che può succedere... torno a ripetere... amerei di essere in regola.
      - Questi sono altri ricapiti.
      - Che cosa avete qui, eccellenza?
      - Guardate.
      - Un vaglia del banchiere Bignami per lire quattrocentosessantamila. Un mese fa, eccellenza, potevate accendere la candela con questo vaglia.
      - Ma oggi invece lo dò a voi, perchè domani mandiate al suo banco a riscuotere il denaro. Se la casa Bignami s'è rifatta da morte a vita, lo deve a me. Sono io che ho scritto al vicerè. Sono io che ho consigliato ad ajutar quella casa. Se il fratello del Bignami avesse domandato prima il mio parere, non avrebbe fatto la corbelleria di bruciarsi il cervello. Voi dunque domani vi farete sborsare il denaro: il signor Bignami è già avvisato.
      - Sarete obbedito, eccellenza!
      - Or veniamo alla conclusione. Io ho potuto salvare la casa del Bignami ed altre case bancarie e commerciali, perchè il vicerè ha eseguito il mio consiglio. Ma non ho potuto salvarle tutte. Il tempo dei miracoli è passato. La casa Bonel ha dovuto fare un capitombolo. Gorio, per le sue prodigalità, è stato messo sotto amministrazione. Raschisi ha rassegnato tutti i suoi beni. Guglietti vuol vendere la sua villa e i suoi fondi sul lago Maggiore. La somma che tenete in mano e i danari che riscuoterete domani, dovrebbero bastare per far l'acquisto delle case e delle campagne di costoro, prima che vadano all'asta pubblica. I danari pronti e sonanti potrebbero essere un'esca alle amministrazioni, e noi potremmo fare un buonissimo affare.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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