- Sempre come un dio. La R... ne è innamorata.
- Davvero? Bravissima! questo è un buon affare per suo marito, che si lamentava d'aver troppi figli. Il Velluti è un amante da coltivare; per lui non crescerà la famiglia.
- Che maniera di parlare!
- Sta a vedere che madama si scandalizza...
Madama non rispose, perchè nello spogliarsi e nello slacciarsi il busto, s'incontrò in un nodo così fisso e testardo che la fece prorompere in una filza di bestemmie degne di qualunque briffalda.
Vista discinta a quel modo, malgrado le bestemmie e la faccia proterva e la beltà assai matura, non era niente affatto una donna da gettar via.
Alla fine diede una strappata robusta e violenta alla cordicella, che si spaccò, e potè levarsi il busto.
Allora s'accostò al camino; con un movimento affatto virile e plebeo, pestò con un piede sulla legna, per accostarla e riadattarla; fece un po' di fiamma; poi:
- Stasera, disse, è stato qui il ministro, eh?
- Chi te l'ha detto?
- C'è stato o non c'è stato?
- Sì che c'è stato.
- Dunque, che fa a te se l'ho saputo piuttosto dal Biggia che dal portinajo.
- Niente mi fa.
- Ma quando, stando nel tuo studio, ti capiterà qualche sassata nei vetri, allora ti farà qualche cosa.
- Faremo aggiustare i vetri.
- E la testa te la farai aggiustare quando te l'avran rotta bene?
- Se ho da dirti la verità, non ti capisco.
- In teatro più d'uno e più di due e più di tre, mi han detto che tu fai malissimo a continuare questa maledetta relazione col ministro; m'han detto che perderai ogni clientela e diserterai lo studio; e quando tutti i leccazampa imperiali e vicereali dovranno far fagotto e mettersi in coda ai carriaggi del vicerè, anche tu dovrai fare i tuoi bauli, perchè l'aria di Milano diventerà assai malsana per te.
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Velluti Biggia Milano
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