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      Quel notajo era tanto esatto che, certissimamente, deve aver tenuto copia di quello scritto; di più, è assai probabile che nelle cartelle abbia serbato anche qualche lettera del marchese defunto.
      - Tutto va bene, ma se il notajo è morto...
      - Mi lasci dire: io so che il notajo Agudio, nipote del famoso avvocato, che fece pratica presso il Macchi, acquistò tutti i libri e tutte le carte di lui. C'è dunque da mettere cento contro uno che presso l'Agudio si deve trovare quanto basta per distruggere ogni dubbio.
      - Se tutti i disegni di lei stanno qui, rispose il cavaliere F... accigliato, non ne faremo nulla, caro signore. L'Agudio avrà conservato le carte di qualche valore, non delle lettere inutili, nè una minuta inutile di testamento. In ogni modo vedremo.
      E il giudice si alzò, assumendo, per la prima volta in faccia al Suardi, quella dignità gerarchica che prima non aveva mostrato; e dicendo per conclusione del suo discorso:
      - Nonostante le parole che abbiam tenute questa sera, avrò ancora ad incomodarla, signor Suardi; però la pregherei a volersi trattenere a Milano per qualche giorno ancora.
      - Per un pajo di settimane io mi fermerò qui.
      - Spero che basterà; e intanto le do la buona notte.
      Ciò detto, partì.
     
     
      XVII
     
      Il Suardi si alzò, lo inchinò, e pensando fra sè:
      - Vedo che siamo nel bosco della Merlata, e converrà tenere il pollice sul grilletto - uscì anch'esso a lenti passi dal Ridotto e risalì in palco.
      Il giudice F...,appena partito, si recò nel palco del ministro Luosi a riferirgli il colloquio avuto col Suardi del quale però soppresse tutta l'ultima parte relativa al notajo Macchi ed al notajo Agudio.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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