Però sarebbe bene per un'altra volta radunarci più presto e scegliere un luogo men fantastico.
- Più presto non è possibile, osservò il conte Aquila, perchè ci bisogna a noi tutti di lasciarci vedere in teatro. In quanto al luogo, non fu fabbricato apposta, e poi ha il vantaggio di essere lontano da chi può vedere e sentire. Ma veniamo a quel che importa. Che cosa, o signori, pensate di fare? Jeri non si trattava che di cogliere l'opportunità che la Francia si sfasci, per liberarci di lei e fare da noi le cose nostre: oggi ci siamo accorti che, di dietro alla Francia che si va sprofondando come un fantasma da palco scenico, torna a spuntare lo spettro dell'Austria.
- L'affare è spinoso, osservò l'E... V...; pure, se il duca di Lodi avesse vent'anni di meno e non soffrisse di gotta, potrebbe raccogliere nelle proprie mani il supremo potere nel punto che tutte le acque fossero in alluvione. Il fatto di Bernadotte, che era un mangia-carte e diventò re di Svezia, non farebbe parer strano che un privato, il quale è stato il vice-Napoleone durante la Cisalpina e il Consolato, possa un bel giorno, dal voto nazionale, essere eletto re d'Italia.
- Il duca di Lodi, osservò il conte Aquila, sarebbe sempre un uomo stracco, quand'anche fosse sano e contasse vent'anni meno.
- Questo non sarebbe un ostacolo, basterebbe che piacesse al popolo.
- Ma se non può piacere, non se ne parli più.
- Per tener lontana l'Austria, e per disfarci di Beauharnais, bisognerebbe almeno che ci fosse un italiano, il quale, o negli ordini civili o nei militari, avesse talmente fermata l'attenzione dei suoi connazionali, che l'imitazione dei Longobardi che innalzavano sugli scudi il loro re eletto non sembrasse una burattinata.
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