Il partito italiano puro ebbe inoltre a subire delle defezioni in sull'ultimo. Tra gli altri, l'avvocato conte Gambarana, o perchè non patisse la preponderanza soverchiatrice del conte Aquila, o perchè veramente avesse cangiato opinione, s'era staccato da esso e dai colleghi, per unirsi al consigliere di Stato Marchese F... suo cliente, ed al conte di Domodossola. Nella casa di costui iva e rediva, colla alterna prestezza di un postiglione, quel marchese o conte Ghislieri di Bologna, il quale metteva in comunicazione la tenda campale di Bellegarde, col quartier generale del partito austriaco residente in Milano, e capitanato appunto da due patrizj, per stortura d'intelletto funestissimi rinculatori del secolo e ristauratori inclementi di ogni ordine antico che la libertà redentrice del pensiero aveva respinto.
Nè questo partito era destinato a prevalere per le sole ragioni suaccennate; ma più ancora perchè l'azione impaziente e furibonda dei capi del secondo partito doveva cadere a suo totale beneficio.
Ognuno sa come il duca Melzi, nella notte del 16, mandasse invito ai senatori perchè si radunassero il dì dopo, affine di deliberare intorno ad un suo progetto di decreto, e spedire una deputazione alle alte potenze per chiedere la cessazione delle ostilità, l'indipendenza del regno, ed un re nella persona di Beauharnais. Ognuno sa che Prina e Paradisi, nel desiderio del Melzi e di tutti i fautori del principe, dovevano essere i deputati. Ognuno sa che il conte Guicciardi fu il più fiero impugnatore del progetto del duca Melzi; e che il conte Carlo Verri esplicitamente dichiarò in Senato, che il principe non avrebbe mai avuto il suffragio della nazione, chè troppi e da troppo lungo tempo erano i dolori e i lamenti e gli odj che aveva provocati in paese.
| |
Gambarana Aquila Stato Marchese F Domodossola Ghislieri Bologna Bellegarde Milano Melzi Beauharnais Prina Paradisi Melzi Guicciardi Melzi Carlo Verri Senato
|