E in quel punto per disgrazia venne loro un ajuto inaspettato. D'improvviso fu vista la figura di un vecchio alto, in maniche di camicia, col capo scoperto, canuto ed arruffato. Egli s'era fatto largo tra la folla con impeto giovanile. Volgeva intorno sguardi da ossesso, e colle due braccia alzate mostrava a tutti una spranga di ferro, di quelle che servono di leva; una tanaglia, dei chiodi, e una corda, e gridava a tutti con una concitazione furibonda, che faceva sgomento e ribrezzo a un tempo: Lo inchioderemo qui su questo battente, appena lo avremo ammazzato. Avanti or dunque e sfondiamo la porta.
Vorremmo sapere se Manzoni, quando con tanta efficacia di pennello descrisse quel vecchio vituperoso che aveva proposto di fare altrettanto collo sventurato vicario di provvisione, abbia disegnata l'orrida figura colla reminiscenza di questo modello tolto dal vero.
Ma che cosa avveniva nell'interno del palazzo? Una di quelle scene che rinnovano sempre i brividi nel ripensarle. I servi erano entrati nello studio del ministro, tremanti anche per sč stessi. Signor padrone, gli dicevano, si nasconda, si salvi - scappi. Insieme col ministro era un suo cugino, che per la pietą del parente aveva assunto un aspetto minaccioso con tutti: minaccioso ed iracondo persino col ministro. Ecco il frutto della vostra ostinazione maledetta. Ecco a che ci troviamo per non aver voluto partire. Vi fu un momento di silenzio. Si sentiva dal basso la furia dei martelli percuotenti la porta. La figura alta e scarna del ministro era appoggiata allo scrittojo.
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Manzoni
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