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      .. vi pare o non vi pare?
      - Va bene... e così?
      - E così la Compagnia della Teppa, umilmente, si è proposto il santo scopo di bastonare senza distinzione tutti gli uomini che di notte trova per istrada. Non vi sembra giusto?
      - Ma se è così, perchè non cominciate a bastonarvi tra di voi, o membri effettivi della compagnia?
      - Potrà darsi che a ciò si provveda in seguito... il progresso va per gradi. Per ora bastoniamo gli altri. Ed io non stetti in dubbio un minuto, quando fui invitato a far parte della nobile compagnia.
      - Ma non pensate quante brave persone, quanti padri di famiglia che hanno bisogno di essere lasciati vivere in pace, saranno vittima della vostra brutalità, ben più facilmente che i beoni, gli oziosi, i prepotenti?
      - Idee piccole, caro signor Giocondo, idee storte; è impossibile giudicare i tristi dalle apparenze. Chi sa quante ingiustizie un padre collo-torto commette in famiglia? Chi sa quanti stranguglioni costa alla moglie un marito che logora il confessionale? Chi sa come alla sordina succhia il sangue dei pupilli un tutore che porta il baldacchino? La legge non ha gli occhi d'Argo nè le braccia di Briareo; non può veder tutto, non può toccar tutto... Ora un buon bastone che alla cieca e indistintamente cada sulla testa di quanti s'incontrano a caso, è l'imagine nodosa e reale della fatalità vendicatrice, tanto rispettata dagli antichi, perfino dagli dèi, perfino da Giove.
      - Io sarei disposto ad accettare, disse Giunio, tutti questi tuoi principj di filosofia comica, se nella Compagnia della Teppa non vi fossero che buontemponi colla fedina criminale netta; ma ognuno sa che vi sono furfanti d'ogni risma e d'ogni conio.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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