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      Io non era nato quando la casa F... era già in questione colla casa Baroggi per una eredità contestata... Questo vossignoria lo saprà, come saprà che nel 1813 fu presentato al tribunale il testamento olografo in originale del suo prozio marchese... Ella poi deve conoscere più di me e più di tutti in che strano modo e per che vie arcane siasi riuscito a far sentenziare dal tribunale che quel testamento era una carta falsificata.
      - Di tutto questo io ne so tanto quanto gli altri. La sentenza non l'ho proferita io. Se quel testamento fu giudicato essere un documento falso, fu perchè le prove ne risultarono numerose, chiare, palmari. Però non comprendo a che conclusioni il signor Suardi voglia tirare le sue parole.
      - Le conclusioni sono che oggi saltarono fuori dei fatti da cui risulta che quel testamento era tutt'altro che un documento falso; e che per conseguenza, dopo settant'anni, la casa Baroggi deve andare al possesso di quanto le appartiene per diritto.
      - Se ciò è, rispose con agrezza e con sarcasmo il marchese, non so per che cosa V. S. sia venuta da me. Io non sono il tribunale.
      - Se V. S. non è il tribunale, è però il marchese F...; vale a dire che è il pronipote del conte F..., del quale le deve premere la fama.
      - La fama del mio avo?
      - Se quello che oggi io so... e che domani, occorrendo, potrà esser fatto noto all'autorità, si fosse conosciuto settant'anni sono, l'illustrissimo signor conte F... avrebbe perduta la nobiltà per sè e pei suoi discendenti, e sarebbe stato condannato ad una pena infamante.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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