Durante la sua vita, l'occasione non si presentò mai; ma il vostro nonno, accecato dall'avarizia, non fu previdente, ed io sono qui a far le veci di mio padre. Questi lasciò scritta la relazione ampia e circostanziata di tutto ciò che è avvenuto; in essa espone e confessa la parte che ebbe in quel fatto; convalida il tutto con giuramento, e medesimamente asserisce e giura che il testamento stato depositato presso il tribunale è il vero testamento scritto di proprio pugno dal prozio di V. S. Ill...
Una tale relazione mio padre la rimise nelle mie mani al letto di morte, lasciando a me piena facoltà di fare di essa quello che mi fosse parso più conveniente. Ora il signor marchese può dire di essere al fatto di ogni cosa; può indovinare il motivo per cui sono qui; può pensare a condurre le cose in modo perchè un tale mistero, che per settant'anni rimase nel bujo, continui a rimaner nel bujo per sempre. Il signor marchese conceda alla famiglia Baroggi la metà dell'eredità contestata. I tribunali non devono saper nulla, perchè è una transazione da farsi e compirsi in via amichevole. Io tacio, il signor marchese tace, la casa Baroggi tace, e tutto resta finito colla soddisfazione e l'utile di tutti. Che ne pensa il signor marchese?
- Penso, rispose il marchese dopo qualche tempo, che chi ha potuto inventare il testamento e presentarlo al tribunale come un documento autentico, può bene avere inventato anche il romanzo di cui vossignoria, così in digrosso, mi ha dato il sunto, e che mi sembra degno della fantasia dell'abate Chiari.
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S. Ill Baroggi Baroggi Chiari
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