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      Ma questo è ancor nulla; ma i socj della Teppa avevano un gusto matto di bastonare i mariti per toglier loro le mogli. Non sarà stato frequente il caso che un marito idolatrasse la moglie come il Majno idolatrava la viola; ma, in ogni modo, essere assalito di notte all'impensata, sentirsi bastonato molto, trascinarsi a casa a passo lento come il Cucullino di Ossian, tastarsi le doglie, prepararsi l'empiastro d'olio e cera, applicarsi le fasciature; in ultimo, tra le fitte in crescendo del dolor fisico, volgere intorno lo sguardo, e trovar la casa deserta, e non veder più la moglie, e domandarla indarno, come Enea aveva fatto colla sua Creusa; e poi pensare, oh orrore! che i rapitori eran tutti giovani e anche belli, e che la cara moglie era bella e molto giovane e, per certi sintomi,
     
      Forse non nata a fedeltà modello;
     
      caro lettore, siamo giusti e non neghiamo la nostra pietà a quel migliajo di mariti, de' quali il citato non è che uno smorto ideale.
      Queste soperchierie quotidiane avevano suscitato un certo spirito guerriero anche in molta parte di quella popolazione che non apparteneva alla Teppa; chè non creda il lettore che i compagnoni di essa fossero invulnerabili come Achille, concessa la sanatoria anche del tendine. - No - le rappresaglie nascevano, e frequenti e feroci. E molte volte quelli che s'eran mossi per rompere la testa altrui, eran andati a casa colla testa rotta. Per aver un'idea di codesto spirito guerriero passato di quel tempo dai campi aperti delle battaglie europee nelle anguste vie della tortuosa città nostra, basta dare un'occhiata ai bastoni dei nostri padri: bastoni che da quarant'anni giacciono polverosi e dimenticati in qualche angolo di qualche vecchia casa; bastoni di frassino o di spino o del più formidabile corniolo, con pomi d'avorio grossi come biglie, e puntali lunghi di ferro.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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