- Nel 1814, tornato a Milano da Laibach, dove erasi trovato collo stato maggiore di Beauharnais, si diede all'incisione di caratteri e d'ornamenti per indirizzi, per cifre, per oggetti d'oreficeria e d'argenteria. Lavorando per tutto e per tutti con inarrivabile prontezza e bravura, guadagnava spesso la sua mezza sovrana al giorno, impiegando tre o quattr'ore soltanto della mattina; a mezzodì, sgombro di cure e libero e colla borsa piena, trovavasi già nel cortile del Falcone a bere la sua mezzetta di vino bianco razzente. All'esercito aveva acquistato una certa celebrità per i suoi talenti come incisore topografico; poi perchè a Wagram nel 9, a Fortolivo nel 12, quando occorse anche a lui di spianare il fucile, erasi meritate le lodi speciali dei capi, ed era anche stato proposto per la Corona ferrea, se per una delle tante combinazioni che avvengon sempre in tali cose, il suo nome non fosse stato dimenticato sotto lo spolverino del quartiermastro. Ma la dote per cui era prediletto dai camerati e dai colleghi, e benvoluto e festeggiato perfino da' suoi superiori, era la perpetua sua piacevolezza, erano i suoi trovati strani messi innanzi ad ogni occasione per tenere allegri bivacchi e caserme. Sopratutto aveva un'attitudine specialissima ad imitare altrui; e copiava le scritture d'ogni genere da parer facsimili i più perfetti; così contraffaceva la voce, il gesto, l'incesso, lo stile, le frasi, le smorfie caratteristiche di chicchessia. Allorchè gli ufficiali superiori sedevano a qualche banchetto, nell'allegria dei bicchieri, non isdegnavano di mandare ad invitare il sergente Bichinkommer dell'ufficio topografico.
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