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      Della settimana santa non parliamo; il signor Giacomo, che era piuttosto gracile e cui lo star tante ore al tavolino dell'ufficio a trascriver minute, aveva fiaccato lo stomaco, ebbe spesso in quella settimana turbate le digestioni dal troppo olio. Ascritto alla confraternita del Santissimo, sospirò, con un ardore che non è facile concepire, il felice momento di poter essere uno degli otto che portano il baldacchino; e per un intero anno si astenne dal bere vino, mettendo tutti i giorni nel salvadanaio i risparmiati otto soldi onde in capo all'anno avere i danari per farsi un completo abito nero. Il primo giorno che vestì quell'abito, e che, nella sacrestia occidentale del Duomo, infilò i guanti bianchi di filugello colla rosetta ricamata, la sua gioja fu una di quelle che non comprende umana idea.
      La signora Caterina era perfettamente della stoffa del marito, e basta così. - Queste due perle, che avevano quasi la medesima età, s'eran sposati trentenni. Avevano passati tre anni senza aver prole, con vero rammarico di tutti e due; ma il dì della Madonna della Ceriola, avendo fatto accendere in Duomo due candele, di quelle di cera fina miniate, una mattina la signora Caterina, così tra il pudore e la soddisfazione, sussurrò all'orecchio del suo Giacomino, ch'ella credeva finalmente d'avere avuta la grazia per cui tanto erasi rallegrata la moglie d'Abramo. In quel giorno i colleghi di ufficio del Gentili s'accorsero ch'egli aveva in corpo una allegrietta insolita, e si dava spesso delle vivacissime fregatine di mano; onde taluno dei più celiatori si fe' di domandargli se aveva vinto al lotto.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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