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      In quanto alla sua amabile gajezza, questa non è sempre il sintomo della spregiudicata indulgenza. La coscienza tranquilla può dare la contentezza e l'amabilità. Ma la coscienza scrive sotto la dettatura del criterio. Se questo sbaglia, la coscienza si atteggia alla sua misura. San Carlo, quando comandò i roggi della Valtellina, era tranquillo e pago.
     
     
      VI
     
      Premesse queste considerazioni, proseguiamo con fiducia la nostra narrazione. Non per obliquo desiderio di offendere un uomo di chiesa, abbiamo stimato a proposito di mettere in iscena quel monsignore di popolarissima fama, ma per un intento che, a parer nostro, ben ci può dare il permesso di rinnovare il sindacato su tutti gli uomini che esercitarono una forte influenza sul pubblico e privato costume, sulla pubblica e privata felicità.
      Or tornando alla fanciulla Stefania, essa per molto tempo stette zitta e non cantò più. Il signor Giacomo e la signora Caterina, dopo che eran rimasti in asso una volta coll'assoluzione, provarono una specie di terrore nel pensiero che quel fatto potesse mai ripetersi. In casa della signora Corali però continuavasi a far musica, come suol dirsi; ed or dall'una or dall'altra cantante venivan ripetute, per esercizio, tutte le cavatine e tutte le arie del repertorio musicale allora più in voga. È inutile il dire che trattavasi quasi sempre di qualche pezzo di Rossini. La piccola Stefania poteva bensì, per obbedienza, tener chiusa la bocca; ma l'orecchio era indipendente da qualunque comando, precetto e volontà, e non poteva rifiutarsi a sentire; e la memoria, per suo mezzo, non poteva rifiutarsi a ricevere le successive impressioni delle note e delle frasi e dei concetti musicali.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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