Figuratevi, caro maestro, che un bel giorno m'entrò in casa a farmi la dottrinetta e pretendeva nientemeno che proibissi a' miei dozzinanti di cantar le arie amorose per non scandolezzare il vicinato.
- Ma è dunque perchè hanno paura di questo monsignore che non sanno risolversi a fare quel che ho proposto? Ma non è possibile che, se loro vuol bene, esso non veda di buon occhio la loro fortuna. E non è poi sempre vero che il teatro sia tanto pericoloso, come generalmente si crede. Quando poi una prima donna diventa di gran cartello, può passeggiar sicura su tutti i trabocchetti. È ben più pericolosa la povertà per una fanciulla, che, come sento dire, è di una bellezza straordinaria.
- Ebbene, faremo così, rispose allora il signor Giacomo; domani probabilmente monsignore verrà qui; sentiremo lui.
- E se dicesse di no?
- Allora bisognerà aver pazienza.
- Allora gli farò dir di sì io, conchiuse il maestro Brambilla, e partì colla signora Corali.
VIII
Allorchè monsignore Opizzoni capitò in casa dei conjugi Gentili, questi, dopo una lunga titubanza, gli fecero motto della proposta del maestro Brambilla. L'Opizzoni salì sulle furie al sentire quello, per lui, più che strano progetto; e disse cose che persino al signor Giacomo parvero eccessive. In altri casi, se il reverendo personaggio avesse trasmodato nel suo rigoroso ascetismo, egli non si sarebbe mai accorto della stortura di quel cervello; ma nel caso presente, il paterno orgoglio e le straordinarie attitudini della figliuola e la conseguente idea della ricchezza stata così asseverantemente promessa dal maestro Brambilla (le informazioni assunte sul quale lo avevano pienamente rassicurato) gli servirono come di lume e di scorta per distinguere il vero dal falso, e per comprendere che nel modo di vedere del venerabile uomo c'era qualche cosa di esagerato e di stravolto.
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