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      .. Così dicendo, partì, lasciando i signori Gentili immersi nella costernazione, nell'esitanza e nell'imbroglio; e raddoppiando nel maestro Brambilla la voglia e il proposito di liberare quella buona famiglia da una protezione che, se era santa nel desiderio, poteva riuscire dannosissima nelle conseguenze.
      Passarono più mesi. La fanciulla compì i quattordici anni. Siccome aveva assai svegliatezza d'ingegno, così cominciò a comprendere di avere il diritto di esprimere la propria volontà. I genitori non le avevano mai detto del diverbio avvenuto per lei tra l'Opizzoni e il maestro Brambilla; ma ella seppe ogni cosa dalla signora Corali, onde un giorno ebbe il coraggio di risentirsi con sua madre, e lamentarsi che la si sacrificasse in quel modo, col rifiutare le generose esibizioni del maestro Brambilla d'istruirla nel canto. Era quella la prima volta che essa, buona qual'era e sommessa per indole e per educazione, parlava in tuon sì alto a sua madre, laonde questa, pel dispetto, sebbene la mattina si fosse confessata e comunicata, le diede due sonori schiaffi. Non ci mancava altro! lo seppe la signora Corali, la quale fece gran chiasso; lo seppe il maestro Brambilla, che rimproverò la madre, già pentita d'aver percossa la propria figliuola; la quale, alla sua volta, tenne il broncio per un pezzo, dicendo e ripetendo e gridando, che se avessero continuato ad attraversarsi così ostinatamente alla sua inclinazione, un bel giorno sarebbe fuggita di casa.
      Queste non erano che parole, ed ella era tanto buona, che non so che cosa avrebbe fatto piuttosto che abbandonare i genitori.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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