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      Egli, non potendo andar d'accordo col padre, il quale non voleva assolutamente che si dedicasse alla musica teatrale, uscė di casa e si fece militare un anno prima della coscrizione. Il Mayr perō, che č il pių buon tedesco del mondo ed č il padre dei suoi scolari, lo ha raccomandato caldamente al general Bubna, e questi ha dato ordine che si desse tempo e modo al giovane granatiere di scrivere pel teatro.
      - Ma sarebbe mai quel Donizetti, che scrisse giā il Falegname di Livonia per il San Moisč di Venezia; e che, quest'inverno, fece fanatismo a Mantova colle Nozze in villa?
      - Č lui appunto.
      - Il Falegname di Livonia l'ho sentito, ed č una musica piena di vivacitā e d'estro.
      - Or chi direbbe che un granatiere sė grande e grosso e rubicondo, possa essere un maestro melodrammatico? ma la musica dev'essere un'arte che ingrassa come il lichene. Cimarosa era tondo al pari di un pallone; Jomelli aveva parti cosė colossali, che ci volevan due scranne per dargli agio a sedere. Rossini ha un faccione sė paffuto e lucente, che non si sa capire come abbia potuto far piangere Desdemona a quel modo, e dar tinte cosė terribilmente tragiche a tutto il terzo atto dell'Otello.
      - Le battaglie dello spirito possono essere dissimulate anche dalla pių gioconda maschera carnale. Al genio basta anche un momento fuggitivo, in cui gli si riveli il dolore, o un altro sentimento, per comprendere tutta l'estensione ed applicarlo all'arte. Anzi, la condizione essenziale del vero genio artistico č questa. Il genio č un'arpa a mille corde.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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