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      Il jockey fece avanzare i cavalli; il Falchi colla moglie salirono; il phaëton si rimise nella fila de' cocchi che procedevano non senza disordine. Ma a un tratto i monelli spettatori gridano: Ferma, ferma. - Guarda, guarda. - È ferito. - Siete ferito; versate sangue da tutte le parti. Il jockey, alla luce crepuscolare, si volge, guarda, si spaventa, si smarrisce, grida ajuto, e governa sì male le briglie, che i cavalli s'impennano, sconvolgono le file, fanno urlare donne e ragazze, che si mettono in fuga, mentre altri accorrono. Nel disordine, nella confusione e nel parapiglia, alcuni, ed eran socj della Teppa, pigliano nelle braccia il jockey quasi svenuto, fermano i cavalli, fingono di far coraggio ai seduti in carrozza; intanto il Bernacchi, dietro consiglio improvvisato lì per lì dal Bichinkommer, monta in sella, guida i cavalli, li fa uscir di fila, e approfittando dello scompiglio generale, li spinge a gran carriera fuori di Porta Romana.
      Senza perder tempo, il Bichinkommer dà ordine al Milesi e a due altri di salir nel fiacre che stava fermo sul bastione, e di uscir tosto per mettersi in coda al phaëton, e di concerto coll'altro fiacre, far nascere un nuovo parapiglia, simulare un alterco, una rissa, un qualche inferno, per ottener l'intento di tagliare in due il matrimonio seduto in cocchio, trasportando la Falchi alla Simonetta, e lasciando per una notte in piena e desolata vedovanza il milionario avvocato. Audaces fortuna juvat; le cose camminarono a seconda delle previsioni e dei desiderj.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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