Una poi era stata amante riamata del barone Bontempo; ma, dopo le più fervide proteste, dopo il più infuocato epistolario, dopo l'assicurazione di un amore duraturo vita natural durante, un bel dì il barone si trovò accolto come un estraneo, licenziato su due piedi, senza nemmeno il beneficio degli otto giorni che suole accordarsi ai servitori; e tutto ciò perchè un principe di Lichtenstein, che vestiva la sfarzosa uniforme d'ussero, sembrò più conveniente alle mire della damina.
Il barone Bontempo, quantunque avesse fermato di non vendicarsi altrimenti di quell'ingiuria, riputando essere la vendetta indegna d'un gentiluomo, non seppe poi resistere alla tentazione di metter colei nel novero delle condannate, quando il Bichinkommer con fantasia ariostesca gl'improvvisò lo strano progetto. E così anch'essa, come una starna ferita, fu messa nel carnaio ed inviata al cuoco perchè l'acconciasse in salmì. Allorchè la Falchi, condotta a mano dal barone, con apparenza di cortesia cavalleresca, comparve sulla soglia della sala, quelle donne avevan l'aspetto di altrettante regine Zenobie trascinate dietro al carro del trionfatore; ed eran cupe ed acide come le Longobarde quando videro le proprie dimore invase dai Franchi. I dodici nani, per un'altra idea bizzarra, erano stati travestiti in abiti teatrali, somministrati dal vestiarista della Scala, e potevan benissimo far la prima figura in qualunque cenacolo di Paolo Veronese.
- Eccovi, o nobilissime signore, disse allora il barone, un'altra compagna assai degna di voi.
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