Non comprendo perchè siasi dimenticato il barone Custodi, tanto amato e stimato da Pietro Verri, e il quale fu presidente del Magistrato camerale e l'innovatore più coraggioso, più fecondo e più utile che abbia avuto la Lombardia in tutto ciò che riguarda l'erogazione della ricchezza pubblica. Il consigliere Pecoroni è un uomo di pratica e non di teoria, e se la seconda non va senza l'ajuto della prima, negli alti ordini dell'amministrazione finanziaria non è possibile che chi è sprovveduto di apparato scientifico riesca mai a far cose grandi. Così come non comprendo l'omissione del Romagnosi e del barone Custodi, non comprendo la dimenticanza di Melchiorre Gioja.
«Del ministero della guerra non parlo, perchè bisogna star paghi di quello che si ha in casa; non parlo dell'interna amministrazione, per la quale però l'avvocato Marocco e il De Capitani mi sembrano più che sufficienti. In quanto al culto, perchè far capo a monsignor Sozzi? Non sarebbe forse più adatto il professor Prina dell'Università di Pavia o il consiglier Giudici? Un'altra ommissione mi fa senso, ed è quella del ministero importantissimo d'istruzione pubblica. C'è forse mancanza d'uomini per questo? Vincenzo Monti è forse morto? Ermes Visconti non ha forse dato il più vigoroso impulso a tutta la nostra gioventù studiosa? Dunque io penso che si debba provvedere anche ad instituire il Ministero della pubblica istruzione.
- Di tutte queste osservazioni sarà tenuto conto, rispose il Bazzoni, e le svilupperete di nuovo in una delle adunanze generali.
| |
Custodi Pietro Verri Magistrato Lombardia Pecoroni Romagnosi Custodi Melchiorre Gioja Marocco De Capitani Sozzi Prina Università Pavia Giudici Monti Visconti Ministero Bazzoni
|