A Vienna, in tanto oceano di note rossiniane, appena si trovò grande la prima metà della sinfonia del Guglielmo Tell: a Berlino, un'accademia di maestri algebristi quasi fu per negargli l'onor del ritratto nella serie dei grandi compositori, e stette in procinto di punirlo come Marin Faliero.
Ma vediamo Parigi nel momento appunto che a Rossini si tributano onori più che a un mortale, e l'Italia, per consenso, viene esaltata nel trionfo di lui.
III
Era la mezzanotte del 10 agosto 1829; una folla immensa erasi raccolta sul boulevard des Variétés, innanzi alla casa di Rossini, essendo corsa la voce che gli artisti dell'Opéra volevano offrire una serenata al re della musica contemporanea, all'autore del Guglielmo Tell. A mezzanotte infatti cantanti e suonatori occupavano una delle terrazze dell'elegante abitazione di Rossini, e allora al tumulto popolare della folla impaziente successe il più profondo silenzio. L'orchestra incominciò coll'eseguire la stretta della sinfonia del Guglielmo Tell, che, ridomandata a forti grida, venne di nuovo eseguita e di nuovo ricoperta d'applausi. Dopo questo pezzo fu cantata la tirolese Un oiseau ne suivrait pas, che rapì di piacere la platea a cielo aperto, e i cantanti dovettero ripetere questa musica, tanto avea infuriato la tempesta del bis. In seguito fu cantato il coro dei balestrieri, e quello, senza accompagnamento, del Conte Ory: Noble Châtelaine, che le voci sonore di Nourit, della Debadie e di Levasseur fecero giungere fino all'orecchio dei più lontani spettatori.
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