.. Sei stata forse a fargli visita?...
- Non so nemmen chi sia questo principe Demidoff, e non capisco che cosa tu voglia dire...
Il conte si diede a ghignare con disprezzo.
La contessa si alzò da tavola, saettando il conte con uno sguardo di nobilissimo sdegno. L'esordio strano con cui il conte l'aveva interrogata relativamente al suo rossore, diede a lei il coraggio di parlare.
- Sai tu perché sono infuocata in viso?
- Che?
- È la gioia che provo nel doverti dare una consolazione.
- Oh!
- Sì, signore; potrò finalmente liberarti della mia presenza odiosa...
- Diamine! che cosa è successo?
- È successo che, siccome non passa giorno che non ti lamenti d'aver dovuto spendere e spandere per me, al punto da ridurti quasi in miseria per colpa mia, il cielo ha voluto ajutar te e me.
Il conte, senza parlare, guardava fissa la contessa.
- Su tutti gli angoli di Parigi avrai visti gli avvisi della grande lotteria di Baden-Baden...
Il conte si alzò, protendendo il collo e il muso, e strabuzzando l'occhio felino...
- Un dì, saranno or due mesi, entrai da un cambiavalute che teneva quell'affisso a' lati della bottega, presi un biglietto di quindici franchi. Stamattina passando da quello stesso cambiavalute seppi d'aver guadagnato quarantacinque mila fiorini - novantamila franchi circa. - Ecco tutto. - Ora posso cessare di vuotare la povera tua cassa.
Il conte si staccò dalla tavola repentinamente, e misurò tre o quattro volte innanzi e indietro la camera, come una jena in gabbia.
- Perchè non m'hai detto mai nulla? gridò poscia.
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Sei Demidoff Parigi Baden-Baden
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