Cessò il mormorio devoto nelle anticamere e nel cortile. Il conte continuava a gridare.
La campana minore di Notre-Dame suonava a lenti rintocchi. Stefania spirò in quel punto.
Il parroco, nel benedirla: - Voi avete forse impedito, disse al Baroggi, che quest'anima volasse in cielo.
L'appartamento del conte erasi affollato di gente accorsa alle grida.
- Questo scellerato, diceva il conte a quanti gli entravano in casa, è venuto ad assassinare la povera mia moglie.
Il Baroggi non si moveva - guardava attonito; sentiva macchinalmente, e taceva.
Il conte ebbe l'audacia di accostarsegli, e di mettergli una mano sul braccio, come per iscacciarlo.
A quell'atto il Baroggi si scosse, afferrò il conte per il collo, e di peso l'alzò, trasportandolo presso la finestra. Il suo primo pensiero fu di rovesciarlo nella via sottoposta. Ma si trattenne.
Le persone astanti, imprecando al Baroggi, gli si serrarono intorno, tentando di strappare il conte dalle sue mani.
Egli taceva e guardava, e tenendo colla sinistra sempre il conte per il collo, colla destra vibrò a rovescio uno schiaffo furibondo ad un giovinotto che osò toccarlo, e lo respinse fino a percuoter la testa in una delle pareti della stanza.
Scorsero alcuni minuti d'immobilità generale, quando il Baroggi trasse violentemente il conte nella camera attigua. Tutti lo seguirono, ma nessuno osava nè farglisi presso, nè parlare.
- Assassino di tre mogli, urlò allora il Baroggi, oggi tu pagherai tutti i tuoi misfatti. E in te sia punita la legge che permette ai tuoi pari di vivere e di operare impunemente a danno di tutti; e in te sia punita la vile umanità che alla sola ricchezza si prostra e si fa complice d'ogni suo delitto; e in te sia punito il prete funesto che legò quella povera vittima al tuo corpo infracidito, e all'anima tua più laida del tuo corpo.
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