. Una pausa: silenzio generale.
Che significa tutto questo? Nessuno qui vuole eccetto me. È troppo fin qui questo scandaloso baccano. Un'immediata ed intera sottomissione può solo ottenere il perdono a coloro che si sono lasciati traviare. Quanto ai capi!...". In quel momento appunto la lampada che rischiarava il dormitorio andò in frantumi, colpita da un pesante proiettile e si spense. Le tenebre rianimarono i timidi. Il calpestio, gli urli e le grida ricominciarono più violenti che mai. Le spalliere dei letti di ferro erano sbattute, e ciò produceva un trambusto da non si dire. Non c'era modo di farsi intendere. Il colpo che aveva spenta la lampada dette la vittoria ai ribelli. L'autorità fu vinta.
Noi restammo nel buio per circa un quarto d'ora. Quando fu portato il lume, vedemmo venire avanti il Vadoni, mezzo addormentato e che non si raccapezzava di tutto quello che vedeva intorno a sé. "Viva il Vadoni!" gridammo tre volte, e postolo su una sedia lo portammo in trionfo attorno al dormitorio. Ciò fatto, ciascuno pescò nel monte de' panni tanto da farsi un po' di letto, e dieci minuti dopo il silenzio e il sonno regnavano dentro a quelle mura, nelle quali ci pareva poco fa un casaldiavolo.
CAPITOLO XII
Il rovescio della medaglia. Damone e Pizia.
Uscita trionfale dal collegio
Il momento nel quale uno si sveglia dopo aver commesso qualche grossa corbelleria, è davvero spiacevole. Noi lo provammo la mattina seguente. Confesso che non mi sentivo molto tranquillo in coscienza, e le riflessioni de' miei compagni, a giudicare dai loro volti allungati, dovevano essere tutt'altro che liete.
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Vadoni Vadoni Pizia
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