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      Due domino neri si fermarono sulla porta e guardarono attorno in atto di cercare qualcuno, poi si avvicinarono a me. Il più alto dei due mi chiamò a nome e mi disse: "Che state qui facendo solo?".
      Osservo i matti, come vedete
      .
      Forse aspettate qualcuno?
      soggiunse il più piccolo, che, quantunque mascherato da donna, pure si vedeva bene che era un uomo.
      Aspetto appunto qualcuno
      .
      Qualche signora, scommetterei
      , continuò il più piccolo.
      In ogni casorisposi io "una signora con baffi neri".
      Che! Una bellissima bionda! La conosco
      , ripigliò il più alto.
      Se è così, voi ne sapete più di me
      .
      Io so il nome e ve lo dirò in un orecchio
      . Il più alto domino, piegandosi, mi sussurrò all'orecchio queste parole:
      L'ora è sonata!
      .
      Io detti in una scossone come toccato da una scintilla elettrica e dissi, alzandomi: "Finalmente! Son pronto".
      Dunque seguiteci
      .
      Attraversando le sale affollate, scesero le scale e giunsero nella strada. Io li seguivo dappresso, ed entrammo in un vicolo oscuro, dove le mie guide si fermarono: "Vi domando scusa" disse il più alto "ma è necessario che siate bendato".
      Accennai di sì e mi fu legato un fazzoletto alla testa. Il tempo era umido, freddo e scuro, e tutti eravamo avvolti nel mantello. Secondo l'invito che me ne fu fatto, m'imbacuccai la faccia col bavero del mio. Fui preso di qua e di là a braccetto, e così camminammo in silenzio ora a destra, ora a sinistra, e qualche volta, a quanto mi parve, tornando indietro. Due persone, per quello che potei giudicare dal calpestio, ci seguivano a pochi passi.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471