Può essere! Tutto quello che posso dire si è che se dentro una settimana non ottengo un appuntamento dalla piccola strega, non voglio essere più chiamato Beltoni
.
L'arrivo di Fantasio troncò la conversazione. Egli s'avanzò per aprire le persiane del terrazzo e in ciò fare si accorse di me; ma io ebbi tempo di avvertirlo con un gesto espressivo che non tradisse la mia presenza. Poco dopo il Beltoni se ne andò insieme con l'amico ed io potei uscire dal mio nascondiglio.
Che c'è di nuovo?
chiese Fantasio, vedendomi pallido come la morte.
Non me lo chiedere, per ora; lo saprai fra poco, forse domani. Dammi un bicchier d'acqua: a rivederci
. E così dicendo andai via di corsa.
Ogni sillaba della conversazione del Beltoni m'era caduta sul cuore come una goccia di piombo liquefatto: ogni sua parola m'era rimasta impressa nel cervello a lettere di fuoco. Dappertutto le vedevo, dappertutto le sentivo, e non mi davano mai requie. La vergogna, la rabbia, la peggiore delle gelosie, mi rodevano l'anima.
Oh fossi io morto prima di vederla! Ma saprò vendicarmi: sì, sì, le renderò con usura tutte le sofferenze che mi ha fatto provare. Ma come posso io vendicarmi, se lei non mi ama, se ama questo Beltoni? Questa sola idea mi faceva dare di volta al cervello.
Un Beltoni per rivale!". Mi sentivo avvilito solamente a pensarci; l'avrei voluto cento braccia sotto terra. Come aveva potuto quella fata così gentile ascoltare senza ribrezzo un coso così volgare? È dunque vero che l'incenso dell'adulazione, anche il più ordinario, è sempre gradito intorno all'altare della bellezza?
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