Tutto è finito tra noi. - Ma è poi certo che ella ami questo Beltoni? Non lo posso credere: probabilmente non ha fatto altro che farsi corteggiare. - Voi amate un altro - dice troppo: questa frase va mutata. - Voi deste a un altro uomo il diritto di credersi amato da voi -. Anche questo è troppo. Ma perché? E come io so che ella non l'ami! È un giovane bianco e rosso, forse un bell'uomo agli occhi di lei: le donne non vedono con gli occhi degli uomini. Di certo ho la testa troppo confusa: aspetterò a scrivere domani.
Intanto feci un esatto inventario di tutto quello che avevo ricevuto da lei, cominciando dalle lettere. Ne rilessi una parte. Di tratto in tratto mi avvenivo in passi che mi andavano diritti al cuore. Una borsa con le mie iniziali ricamate coi capelli, coi suoi propri capelli! Un anello d'oro con un cuore trafitto da un dardo; una ciocchettina di capelli, che si era tagliati per me; un fazzoletto bianco, che un giorno le presi, bagnato dalle sue lacrime; alcuni avanzi di rose secche, era tutto quello che possedevo di lei; poca cosa, ma un gran tesoro per me: lo sentivo dall'angoscia che mi stringeva il cuore nel separarmene. Feci di ogni cosa un pacco, non senza versare qualche lacrima, e lo sigillai.
Ma posso io rinunziare a tutto, tutto, senza che rimanga nulla per me, nulla? Impossibile!
. Riapersi il pacco, presi metà della ciocca dei capelli, e poi lo sigillai di nuovo. La mattina mi trovò in questa occupazione.
Fantasio era inquieto di me e venne a trovarmi di buon'ora.
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Beltoni
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