Era forse il primo cliente? Subito dopo venne bussato alla porta interna. Gettai via il sigaro, presi lì per lì un'aria di gravità, quanto me lo permise il caso imprevisto, e dissi alla persona che entrasse. Ma siccome non compariva nessuno, sebbene più e più volte ripetessi l'invito, andai alla porta e vi trovai un abbronzato marinaio di mezza età che mi consegnò una lettera.
Questa lettera mi dava l'avviso che una Compagnia di assicurazione sulla vita era formata appunto allora in Marsiglia e desiderava stabilire una casa di corrispondenza in Genova; che lo scrivente, il quale faceva gli affari della Compagnia, era stato consigliato di rivolgersi a me, come la persona che probabilmente avrebbe voluto e potuto aiutare l'impresa; e che sarebbe stato fortunato di aver meco un abboccamento la mattina seguente alle dodici per parlare della cosa, se i miei impegni mi permettevano di trovarmi a quell'ora alla Loggia di Banchi, dal lato coperto, che guarda Via degli Orefici.
Tale era la sostanza della lettera, tramezzata qua e là di molti complimenti e di parecchi errori di ortografia. Era sottoscritta "Lazzarino".
Chi è questo signor Lazzarino?
domandai al portatore. Per tutta risposta si pose le mani prima agli orecchi, poi alla bocca, scotendo la testa. Questa pantomina significava chiaramente che era sordo e muto.
È una lettera bizzarra, pensai io, e il portatore è assai originale: costui probabilmente non peccherà di indiscrezione.
Si vedeva bene che sotto a questo invito c'era qualche mistero.
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