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      Appena dunque fui nella strada procurai di prendere un'aria più indifferente che mi fosse possibile, e andai avanti a mio bell'agio; ma presto entrai in timore di non potere, senza pericolo, venire a capo del mio disegno.
      Difatti notavo che le poche persone da me incontrate mi guardavano con sorpresa e attenzione; dal che deducevo che nel mio aspetto vi doveva essere qualche cosa da dare all'occhio.
      Lo sconforto che provai per questa scoperta crebbe a dismisura, quando fui a vista della porta, e m'accorsi che due Carabinieri stavano là piantati a guisa di sentinelle. La vista dell'odiata divisa pose fine a ogni mia esitazione, e voltai le spalle. In una piccola città, dove tutti si conoscono fra di loro, sarebbesi posta subito in chiaro la mia condizione di forestiero; la quale, unita col fatto evidente d'una sembianza da destar sospetti, m'avrebbe esposto non solo ad interrogazioni difficili a eludere, ma anche ad esser riconosciuto.
      Così me ne tornai per la stessa strada, per la quale ero venuto giù dal monte, come il re di Francia e il suo famoso esercito, e ricominciai a vagare senza un fine né uno scopo, finché mi trovai di nuovo in vicinanza di quel caro casino con le persiane verdi, che mi aveva ferita la fantasia. Oh con che sguardo cupo lo rimiravo! Come ardevo dal desiderio di riposar la mia testa sotto il suo tetto! V'era lì presso un bellissimo fico; e siccome il sole era sul tramonto, pensai di adagiarmi sotto alla sua ombra, e di passarvi alla meglio la notte.
      Se io posso prendere un po' di sonno


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





Carabinieri Francia