Purtroppo c'è nel mondo molta freddezza di cuore, mancanza di buona fede e di egoismo. Ma, grazie a Dio, ci sono anche anime calde e generose, che ci confortano nelle molte ore di tristezza e ci soccorrono nelle difficoltà. Così almeno ho sperimentato io, e lo dico col cuore pieno di riconoscenza.
CAPITOLO XXXVIII
Il fuggitivo (continua)
La notte era stupenda, una di quelle notti in cui tutto è riposo, e gli splendori del cielo sono velati da nubi trasparenti simili a fiocchi di lana, e dal delicato disco della luna crescente scende sull'ampio oceano una sottile striscia di luce scintillante, che sembra quasi un sentiero verso un mondo più splendido.
Bel tempodissi volgendomi all'uomo che m'era più vicino.
Mi rincresce di dover dire che non durerà!
mi rispose. "Vedete laggiù in fondo quella lunga striscia bianca, che pare la lisca d'un pesce: ben presto avremo più vento che non vorremmo".
Il suono regolare dei remi tuffati nell'acqua dava per così dire, il tono ai miei pensieri, i quali addivenivano meno foschi ed abbattuti di quello che si sarebbe creduto, in un momento nel quale stavo per dare l'ultimo addio alla mia patria.
Avevamo fatto in silenzio due ore e forse più di cammino, quando il pronostico del mare parve che volesse avverarsi. Scuri e minacciosi nuvoloni s'erano andati agglomerando su per il cielo, di tratto in tratto si levavano fieri buffi di vento, e il mare cominciava a spumeggiare e a far cavalloni. Passò un'altr'ora prima che l'uomo, che mi sedeva dinanzi, rompesse il lungo silenzio.
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Dio
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