Con quest'istesso discernimento si vien a conoscer dall'altra parte come intanto che Scipione col suo valore vinceva i nemici in Affrica, disfaceva Annibale, e metteva sotto Cartagine, corrompeva ancora con la sua umanità e con la sua mansuetudine la disciplina, e con l'attrattiva di tant'altre sue virtù si faceva padrone degli affetti in Roma, e staccava insensibilmente i cittadini dall'amore della Repubblica.
Si potrebbe anche venire a un più minuto esame di tutte le loro qualità e di tutte le loro azioni, ma per non mi render noioso, dirò questo solo: Che Annibale, se esser si poteva maggior capitano di Scipione, lo era, e che Scipione era assolutamente maggior uomo d'Annibale.]
Osservazioni sopra Tacito e Salustio
Tomo 1° e 2°
Più d'una volta ho avuto pensiero di formar un giudizio un poco aggiustato di Salustio e di Tacito, ma avendo poi saputo che di già vi sono stati altri che l'hanno fatto, per non tirar innanzi e per non abbandonar affatto il mio disegno, mi son ristretto a questa sola osservazione che vi mando.
Tacito mi par che riduca ogni cosa a politica. Secondo lui la natura e la fortuna hanno poca mano nei negozj. Io posso ingannarmi: ma direi che talvolta ei facesse incetta di motivi troppo ricercati per renderci ragione di fatti ed eventi molto semplici, molto correnti e naturalissimi.
Se Augusto pensa a fermare un confine all'imperio, subito lo fa perchè un altro non abbia la gloria d'accrescerlo. Infin l'elezione del successore ha a essere stata regolata dalla mira d'assicurarsi per dopo morte che il paragone abbia a far rimpiagner la sua memoria.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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