Subito che avete letto la descrizione del suo umore e delle sue qualità, sapete che il Regno ha da esser invaso sicuro, e in tre sole righe vedete tutto il suo modo di far la guerra. Basta sentire il carattere di Metello per promettersi subito ristabilita la disciplina e mutate in meglio le cose dei Romani. Vedete Mario condur l'armata in Affrica con l'istessa tranquillità di spirito con la quale egli arringa in Senato. Silla parlare a Boco, come un se lo poteva aspettare dopo sentito il suo elogio: poco scrupoloso, e manco formalista, e pronto a far di tutto pur ch'ei si faccia degli amici. Dein parentes abunde habemus: amicorum unquam neque nobis, neque cuiquam omnium satis fuit. Così Salustio fa far tutto al temperamento, e come egli ha ben descritti gli uomini, non crede di dover altro al suo lettore. Ogni personaggio un po' cospicuo che abbia a comparire in scena, quand'anche non abbia una delle prime parti, è dipinto con un amore, con una diligenza indicibile. Vedete l'elogio di Sempronia: a mio giudizio, non si può andar più là, o per dir meglio, a niun altro è possibile l'arrivar fin lì. Quanto si fa egli mai di lontano per darci i caratteri di Catone e di Cesare! Quanto a me, vi posson essere dell'istorie intere che io stimi manco assai.
Per isbrigare il mio giudizio di questi due autori: Salustio sta sempre su le cagioni universali dello sconcerto della Repubbblica; il lusso, l'ambizione, l'avarizia, la corruttela: di qui principia, qui rigira, e qui fa finire ogni cosa.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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