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      Nella considerazione de' fini e degl'interessi particolari tanto parco che talvolta sono arrivato a dubitare se a sorte, essendogli parso indegno della grandezza della Repubblica il farla apparir suscettibile delle minute influenze di certe sottigliezze metafisiche, abbia voluto ridurre solamente alcune pochissime cose al rigiro, e tutto il resto all'esigenze dei genj e delle passioni.
      In Tacito voi trovate più vizj assai, più furfanterie, e molto più sceleraggini che in Salustio, ma che? L'accortezza le guida, la destrezza le rigira: non vi si parla mai a caso, non vi s'opera mai all'impazzata, la crudeltà è savia, e la violenza circospetta. In una parola, l'iniquità è troppo gentile; e di qui nasce che le persone, eziandio le più da bene, pigliano gusto in un'arte di furberia che da principio non si raffigura, e imparano senz'avvedersene a diventar bricconi credendo solamente di diventare astuti. Ma lasciando Tacito e Salustio ognuno nel suo essere, io dico francamente che poche volte si vedono insieme una cognizione delicata degli uomini, e un'intelligenza profonda degli affari.
      Quei che s'allevano nelle Diete, nelle Assemblee, ne' Congressi, s'impossessano del formale e del sustanziale di tutto quello che vi si tratta: di là passando per l'Ambascerie e per gli altri ministerj esterni, acquistano l'intelligenza degli affari stranieri, de' quali a dire il vero pochi ne restano occulti alla loro indagazione e alla loro esperienza. Con tutto ciò, quando, finito tutto questo corso, arrivano ad occupare una nicchia in una Corte, voi gli vedete il più delle volte infelicissimi nella scelta degli uomini, senza alcun discernimento del merito, redicolosi nella maniera dello spendere e del divertirsi.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263

   





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