Beata lei, che puō secondare la morbidezza de' suoi sentimenti senza metter in compromesso nč la delicatezza della sua elezione, nč quella della sua condotta! Beata lei, che in quella forma di conversare che ella si č eletta per suo sollievo, si contenta dell'approvazione delle persone pių sensate e da bene, sodisfacendo a se medesima, senza temer punto le ciarle di certe invidiose che hanno per professione lo scrupoleggiare su tutte le sodisfazioni e il sofisticare su tutte le virtų dell'altre!
Si vede per mille esperienze che in amore un s'accieca, e che l'amore non ferma mai meglio il suo piede che su le rovine della nostra ragione. Trattandosi d'Emilia, pių la nostra ragione vede chiaro, pių i nostri sentimenti s'impegnano: e la passione, avuta sempre per un carattere di pazzia, diventa qui la pių certa riprova della nostra saviezza.
Chi siano gli amici e i nemici d'Emilia č facile a ritrovarlo: gli amici, tutti gli uomini di buon gusto; i nemici, tutti quelli di cattivo. Il pių o il meno dell'amare, cammina con l'intessa proporzione del pių o del meno dell'intendere: vero č che ognuno si tien per quello che intende pių, perchč ogni giorno ci scopre motivi da amar pių.
Certi non hanno nč men di bisogno di tanto esame, nč di tanto studio. Appena la veggono, che ne son legati e cominciano a risentire internamente delle tacite propensioni di stima e di genio. Non arrivano a sentirle dire la sesta parola, che dicono subito nel lor cuore, Costei č la prima donna del mondo. Nessun'altra mai par loro d'averne trovata, nč cosė gentile, nč cosė savia, e tutto questo, prima di sapere quel che ella si sia, nč quel che ella si faccia.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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Emilia Emilia Costei
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