Io non saprei come me la chiamare: ell'è, dirò, una ragione che in un certo modo si fa sentire anche ai sensi, e che piace più perchè son più a goderne.
Orsù chiudiamo con quella qualità che va innanzi a tutte l'altre. Ell'è devota senza superstizione, senza malinconie, lontanissima da quella debolezza che consacra a ogni poco le proprie immaginazioni, e dal commercio di certe persone austere e ritirate che talvolta senza il debito discernimento degli spiriti e delle vocazioni proscrivono tutte l'altre strade fuor che la loro. Ella è persuasa dall'autorità, dagli esempj e dalla ragione, che Iddio si lascia trovare da chi lo cerca con sincerità di cuore, in tutti quegli stati ne' quali di mano in mano egli ne costituisce, e che per tanto il separarsi dalla vita civile, il rompere i commercj i più legittimi, dato ancora che s'abbattano a esser non di meno graditi alla natura, non debba sempre tenersi per una strada così infallibile per unirsi a Dio, che ella non possa anche talvolta ricondurre a quell'istessa natura dalla quale si vuol fuggire. Di qui è che, stimandosi ella obbligata dal suo stato a ingegnarsi di trovare Dio tra le persone, s'occupa in questa ricerca con una sollecitudine ossequiosa, ma d'un ossequio tutto razionale, proccurando di rischiarar la propria ragione al lume della fede, di raffinare i suoi costumi, e di ben regolare la sua condotta in tutto quello che risguarda prima l'importantissimo affare della salute; e poi anche le convenienze della vita.
Ecco il ritratto della donna che non si trova, se ritratto può farsi d'una cosa che non è in natura.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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Iddio Dio Dio
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