Per noi altri, crederei che non tornasse male il tenerci in una ossequiosa docilità e sommissione, e che lasciando queste ispezioni a quelli che sono destinati a guidarci, ci contentassimo di lasciarci condur da loro. Il male è che essi talvolta non aiutano molto questa deferenza tanto dovuta, risvegliandoci, benchè con ogni altro fine, delle curiosità forse non punto necessarie, e che mal prese, in alcuni spiriti potrebbono insensibilmente diventar semi d'errore: tanto più vedendosi che in questo mondo non c'è cosa tanto manifesta e tanto universalmente ricevuta che i cervelli degli uomini non pretendano di farla passare per il vaglio delle loro stravaganti immaginazioni. Iddio buono! S'abbrucia meritissimamente un disgraziato che non crede in Dio, e nell'istesso tempo si fa pubblicamente nelle scuole la questione se Iddio ci sia. Mi dicano per vita loro, che grand'utile se ne cavi. Niun altro, a mio credere, che il risico di far vacillare gli spiriti deboli, d'insospettire i non ben fermi, di metter l'armi in mano ai pazzi, e invitargli a chimerizar ragioni da combattere i lor proprj sentimenti e le più vere impressioni della natura.
Un grande spirito d'Inghilterra non può darsi pace che Aristotile abbia a far tanta figura nella Teologia, e dà debito in gran parte alle sue sottigliezze della divisione della Chiesa. Concetto, che, sovvenuto forse a persone di minor discernimento o di minor pietà, ha potuto talora indiziare qualche Teologo d'una fede nella sua arte assai su l'andare di quella che alcuni Medici hanno nella loro.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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