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      A vedergli nel lor cuore, si pavoneggiano, si gonfiano d'una disgrazia che dà lor campo di far vedere quanto e' possono. In cambio di cercar i mezzi più speditivi per rilevarvene, fanno incetta de' più rumorosi per farsi onore: vanno sempre a suon di tromba, e per dirlo in una parola, considerano i loro amici come vittime consacrate alla loro gloria. Costoro, si chiama che non amino se non lor medesimi, e se essi credono di non meritar rimproveri, altri può credere ancora che non meritino riconoscimento.
      Altri ve ne sono, che passano tutta la loro vita in formalità e in convenienza. Iddio vi guardi di trascurar con essi una cirimonia: non ve la perdonano mai più. Per condolersi della morte di vostro padre, per venirvisi a offerire, battuto che già vi siete, non si può far più, questi sono i primi uomini del mondo. Passato che è il pericolo, verranno benissimo a mettervisi in guarnigione in casa, e guarda che vi perdessero di vista di qui a lì. +++ Sempre schiavi de' rispetti, grandi ammiratori della loro virtù, tiranni di lor medesimi e di chi per sua disgrazia n'ha ricevuto un feccioso servizio. +++++
      In fe' buona, che queste suggezioni imbarazzano malamente un animo aperto. A questo prezzo, non c'è servizio che non si compri caro, il rimanere obbligato per questi versi è la maggiore delle disgrazie. Amar per impegno non è amare. +++++
      Veduto infin qui quanto siano languide quell'amicizie che si reggono su l'impegno, e quanto noiose quelle su la vanità, vediamo adesso quanto siano istabili quelle che si reggono sul puro riscontro del genio, e sul commercio de' piaceri.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263