La differenza di queste due maniere di genj consiste in questo: che gli uni pigliano una contramarcia per tornar col soccorso a servir l'amico; gli altri gli pongono formatamente l'assedio per impadronirsene. Intanto che i primi, circospetti a ragione, spariscono per un poco per portarvi sollievo, i secondi, tutti generosità, ma generosità braccante e imperiosa, si pagano di loro mano col farvi l'uomo addosso.
Ma io sono entrato un po' troppo in là con questo discorso: usciamone con dire una parola del contegno da usarsi co' favoriti.
La loro grandezza è certo che non ci ha a far travedere: giudicarne nel nostro noi come facciamo di tutti gli altri, stimargli o disistimargli secondo che essi meritano, amarli o odiarli secondo il bene o il male che ci fanno. Non mancar mai, per caso nessuno immaginabile, della gratitudine alla quale ci avessero obbligato, e avvertir bene a non lasciar mai trapelare il minimo indizio d'avvederci de' tiri che ci facessero: e se mai il senso dell'onore o dell'interesse ci volessero portar via la mano, rispettar nella persona del nemico il genio del padrone: non confonder mai il ben pubblico col nostro, e d'una querela particolare non fare una guerra.
L'avergli in odio e in disprezzo, infinchè la cosa sta in noi, questo è libero a ognuno: secondo che questi sentimenti si raccolgono sul nostro, è in nostro arbitrio il regalarne di mano in mano chi ce ne par più degno: ma subito che le accompagnature di questi regali possono portar conseguenze d'impegno per il governo, tocca a noi a rendergli conto de' nostri passi, avendo la giustizia il suo dritto sopra attentati d'una natura così gelosa.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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