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      Ma dato ancora che potesse metter conto il perdersi in queste novelle, dov'è il giudizio in servirsi d'espressioni così caricate, di figure così strampalate, così lontane da ogni naturalezza, dal buon senso e da quella maniera semplice e facile con la quale parlano tutti i galantuomini? Perchè, girate e rigirate quanto volete, tutto quello che non seconda la natura repugna alla vera eloquenza.
      Qui tacque il censore. A dirla ingenuamente, mi par che egli caricasse la mano un poco più del dovere, perchè, finalmente, i quattro capi del discorso d'Agamennone, poco o assai rigiravano tutti sopra de' punti di morale non così eterocliti com'ei gli faceva. Tuttavia così in digrosso la sua critica non mi dispiacque; anzi tanto non mi dispiacque che l'ardore col quale io l'aveva veduto parlare mi messe talmente a leva, che con tutto il mio primo proponimento di non volermi dichiarare in presenza di tanta gente, mi lasciai andare a dire il mio sentimento, appresso a poco in questi termini.
      Io mi dichiaro che non intendo di biasimar nessuno in particolare, e che molto meno intendo di censurare il discorso d'Agamennone: dico solamente che tutto quello che adesso è stato detto in generale su i temi più correnti delle declamazioni mi quadra dimoltissimo. Certa cosa è che mi par di sentir sognare o delirare quando io sento un Oratore grasso e fresco gridare a testa, come spesse volte mi sono abbattuto: Egli è per voi, cari miei concittadini, ch'io mi trovo senz'occhj. Deh per pietà datemi una guida che mi riconduca tra le braccia de' miei figliuoli: de' miei figliuoli che lasciai in abbandono per accorrere alla vostra difesa contro il furore de' vostri nemici.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263

   





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